Il Calendario di Adamo, una antica struttura umana in pietra scoperta in Sudafrica, sarebbe la più antica del genere umano con i suoi 200 mila anni di età. Il Calendario di Adamo è una enigmatica struttura di pietra in forma circolare, simile al più celebre Stonehenge, e si trova in Sudafrica nei pressi di Mpumalanga (significa “il luogo dove sorge il Sole” in lingua Zulu), è situato sulla cima di una scogliera in pendenza verso sud, nota come la scarpata di Transvaal, una zona ricca di quarzite e di giacimenti d’oro. La struttura è stata scoperta nel 2005 da un pompiere e pilota locale Johan Heine e dal ricercatore Michael Tellinger, mentre sorvolavano la zona nel corso di una missione per salvare il pilota di un aereo in avaria.
Il Calendario di Adamo è costituito da un gran numero di rocce apparentemente sparse a caso, di cui una piccola percentuale è stata posizionata per creare un cerchio, in tutto ci sono una dozzina di pietre che sembrano essere state collocate in posizione verticale, tra cui due alte circa 2 metri e mezzo che si distinguono in mezzo. Il Calendario di Adamo era in origine una grande struttura circolare simile a quella di Stonehenge, ma più antica di molte migliaia di anni. La forma originale è ancora chiaramente visibile dalle immagini satellitari. Il sito è stato eretto lungo il medesimo meridiano della Grande Piramide di Giza. Dalla posizione dei monoliti e dalle misurazioni fatte da Heine la struttura circolare è stata volutamente progettata per allinearsi ai punti cardinali della Terra, e con gli equinozi e i solstizi. Heine ritiene di aver individuato vari allineamenti solari, tra cui uno particolarmente interessante che riguarda tre pietre reclinate che, a suo parere, una volta erano orientate verticalmente verso le 3 stelle della cintura di Orione. Fin qui la cosa non susciterebbe sorpresa visto che molti siti preistorici sembrano contenere questo tipo di allineamento (piramidi di Giza). La cosa che fa pensare è che l’allineamento delle pietre riguarderebbe la posizione della cintura di Orione come appariva circa 75 mila anni fa. Gli indizi sembrano mostrare che ci troviamo di fronte a quella che forse è stata la più grande e misteriosa civiltà esistita sulla Terra.
Incredibile? Tellinger, sulla base di una serie di valutazioni scientifiche, asserisce che il calendario monolito ha per lo meno 75 mila anni e aggiunge che, secondo lui, il sito è ancora più antico, avrebbe circa 200 mila anni e presume sia stato edificato da una antico popolo celeste approdato sulla Terra in quei remoti tempi. Addirittura, abbracciando le teorie di Zecaria Sitchin sugli antichi Dei dei Sumeri, pensa che il Calendario di Adamo sia stato edificato dal popolo degli Anunnaki i quali arrivarono in Sudafrica per scavare l’oro (ce ne sarebbero ancora le tracce). Forti della loro avanzata scienza e tecnologia, gli Dei delle stelle hanno modificato geneticamente l’Homo Erectus in Homo Sapiens innestando loro un nuovo gene nel Dna primitivo e facendo così fare alla razza umana un salto evolutivo incredibile mettendo il turbo ad un processo che naturalmente sarebbe durato centinaia di migliaia di anni. Guarda caso, l’Homo Sapiens sarebbe apparso sulla Terra proprio 200 mila anni fa.
Tutto questo si scontra con le idee della comunità scientifica di archeologi, antropologi e storici, dato che l’inizio della storia della civiltà umana è comunemente collocata non oltre i 12 mila anni fa. Mentre alcuni di questi scienziati ritengono di poca importanza i ritrovamenti sudafricani boicottandoli, altri, più attenti e possibilisti, intravedono un quadro completamente nuovo e sorprendente della storia dell’uomo. Il ritrovamento del Calendario di Adamo ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora nell’Africa del Sud, permettendo la scoperta di numerosi insediamenti in pietra che rappresentano un nuovo affascinante ed enigmatico capitolo per l’archeologia contemporanea, si stima infatti la presenza di oltre 20 mila antiche rovine in pietra sparse in queste zone. Se ciò fosse vero, saremmo di fronte alla struttura più antica mai trovata fino ad oggi e questo potrebbe costringere storici e archeologi a riconsiderare l’intera storia evolutiva e culturale del genere umano, si dovrà in pratica riscrivere la storia.