Mentre continuano le scosse di assestamento in Giappone, tutte superiori al 5° grado di magnitudo, c’è un reale allarme per un nuovo devastante terremoto.

Sono oltre 200 le scosse di assestamento che hanno colpito il Giappone dopo la scossa iniziale di magnitudo 6.5 che giovedi 14 aprile ha colpito la città di Kumamoto, sull’isola di Kyushu, e l’ultimo devastante terremoto di domenica in Ecuador di magnitudo 7.8 potrebbe essere solo l’inizio, secondo un sismologo, in quanto le condizioni attuali del Pacifico potrebbero innescare almeno quattro terremoti con magnitudo maggiore di 8.0. A paventare questo scenario apocalittico è stato Roger Bilham, sismologo della Università del Colorado, che ha detto: “Se i terremoti ritardano, la tensione accumulata nel corso dei secoli dalla placca tettonica provoca catastrofici mega terremoti e conseguenti possibili tsunami”. Un totale di 38 vulcani sono attualmente in eruzione in tutto il mondo, rendendo le condizioni mature per una attività sismica nella zona del Pacifico.
Più di 270 persone sono i morti confermati dopo il terremoto di domenica in Ecuador, con il numero destinato ad aumentare purtroppo. In Giappone, almeno 42 persone sono state uccise dalle scosse di magnitudo 6,5 e 7,3 che hanno colpito la parte sud-ovest del paese la scorsa settimana. Un quarto di milione di persone ha dovuto abbandonare le loro case nel timore di forti scosse di assestamento. A cinque anni dal devastante terremoto in Giappone e il successivo tsunami, il paese teme il ripetersi del disastro che ha causato più di 15.000 morti. Gli scienziati della Università di Tokyo stimano che c’è una probabilità del 98% che, nei prossimi 30 anni, il Giappone sarà colpito da un equivalente terremoto pari al “Grande Kanto” del 1923, di magnitudo 8.9 e ha ucciso circa 142.800 persone. I sismologi presso l’Agenzia meteorologica del Giappone, tuttavia, ammettono che la probabilità che ciò accada è al 70%. Il Giappone ha alcuni dei codici di costruzione più severi del mondo, tutte le case infatti sono costruite con rigidi criteri antisismici a causa della quantità di attività sismica nella zona, con Tokyo scossa da un terremoto almeno una volta al mese. Gli edifici possono essere in grado di resistere ad un terremoto, ma quello del 2011, seguito da uno tsunami, ha dimostrato che può causare molti danni, come è stato il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima.
Nella regione himalayana, dove 8.000 persone sono state uccise un anno fa, quando un terremoto di magnitudo 8,0 ha colpito il Nepal, esperti di gestione delle catastrofi in India del Ministero degli Interni hanno avvertito nel mese di gennaio che un altro terremoto di quelle dimensioni era atteso da tempo nella regione. Le placche tettoniche a ovest dell’epicentro del Nepal rimangono bloccate e gli scienziati temono che l’accumulo di stress raggiungerà presto il suo limite elastico causando un altro disastroso terremoto.