Donald Trump si conferma tronfio e arrogante: no accordi su clima

Oramai giorno dopo giorno Donald Trump, fresco Presidente degli Stati Uniti, conferma le impressioni iniziali: personaggio tronfio, arrogante e sprezzante. Che non avesse esperienza politica e che non avesse uno spessore personale di rispetto già si sapeva, ma ogni giorno Donald Trump rivela sempre più le sue peculiari caratteristiche di elefante in una cristalleria.

Dal numero di voti si direbbe che la maggioranza degli americani lo ha voluto Presidente, ma dalle proteste degli stessi americani sin dal primo giorno e dai sospetti che abbia comprato i voti, si capisce che non è esattamente così. Sin dal primo giorno di campagna elettorale si è distinto solo per le sue volgarità, la sua omofobia e la sua xenofobia, mascherati dal suo presunto nazionalismo esasperato, i suoi malaffari che mano a mano sono venuti fuori sono stati insabbiati non si sa esattamente come, tipo il fatto di avere evaso le tasse per milioni di dollari impunemente. Secondo molti Donald Trump è Presidente perché la sua unica valida alternativa era donna e il puritanismo americano non vede di buon occhio una donna al potere assoluto degli USA. Da quando è Presidente ha rischiato incidenti diplomatici tutte le volte che ha aperto bocca ed ai meeting internazionali non è stato da meno. Si sta pian piano inimicando mezzo mondo con la sua spacconeria e la mancanza di tatto ed educazione, fino ad arrivare a sfidare il mondo.

Sappiamo che gli americani sono in genere un po’ spacconi e nazionalisti, ma almeno mantengono la parola data e fino ad oggi bene o male si era mantenuto un delicato equilibrio politico internazionale. Adesso, crediamo, Donald Trump l’ha fatta grossa, come testimonia il putiferio creato da mezzo mondo. Gli stessi americani si sono rivoltati alla sua decisione, incomprensibile, di uscire dal sofferto “accordo di Parigi sul clima”. Trump ha giustificato la sua decisione dicendo che “non deve chiedere scusa a nessuno”, che “vuole fare ripartire l’industria americana”, che vuole “proteggere” l’industria americana citando nel suo discorso la città di Pittsburgh come esempio. Proprio il sindaco Pittsburgh, insieme a molti altri colleghi, gli stati di New York, California e Washington, si sono dissociati contestando la decisione di strappare l’accordo globale sul cambiamento climatico. Molte grandi aziende, come la Tesla e la General Electric, ed un network di località ed imprenditori si sono uniti alla protesta, è l’altra America che si ribella allo schiaffo al mondo di Donald Trump.

Il mondo, Europa e Cina su tutte, come l’altra America, ha reagito protestando vigorosamente allo strappo degli USA all’accordo di Parigi dove gli americani si erano impegnati ad una drastica riduzione di CO2 del 26-28% entro il 2025. Ma 20 stati americani su 50 sono contrari allo strappo ed hanno addirittura già adottato un target sulle emissioni in linea, se non più aggressivi, con le limitazioni concordate. La California, ad esempio, è impegnata notevolmente sull’ambiente imponendosi di tagliare le emissioni del 40% entro il 2030 e dell’80% entro il 2050. Molte aziende e molti stati americani stanno imponendosi l’utilizzo di fonti rinnovabili per tagliare le emissioni nocive e già sono attivi vari programmi in tal senso. Forse hanno capito che il mondo sta autodistruggendosi e che siamo oramai al capolinea, che dobbiamo fare qualcosa per salvare il pianeta e noi stessi.

Ma, oltre ad essere incompetente, tronfio e arrogante, Donald Trump deve avere anche problemi alla vista ed all’udito se non ha ancora visto e sentito dei disastri climatici sempre più frequenti, dirompenti, estremi e distruttivi che stanno colpendo il mondo intero. Eppure, proprio il suo Paese è anch’esso sotto gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici. Ma forse lui pensa solo agli affari cui è abituato, ai tanti soldi che potrebbero arrivare togliendo i limiti alle emissioni nocive, infischiandosene dei problemi climatici e di quante vite andranno perse oltre ai danni causati. Come qualcuno ha detto, l’abbandono del trattato di Parigi è un passo indietro per l’ambiente e per la leadership americana, ma soprattutto è un passo disastroso e folle. Forse i veggenti che hanno parlato di lui hanno ragione, porterà il mondo in guerra o verrà eliminato lui stesso prima.