Per quanto possa sembrare strano, è successo davvero: un pappagallo potrebbe essere il primo animale domestico che testimonierà in un processo per omicidio. Bud, un pappagallo grigio africano, si è rivelato una testimonianza fondamentale nel processo per omicidio di Glenna Duram ripetendo più volte le ultime parole del marito “non sparare”.

Glenna Duram, 49 anni, di Sand Lake, Michigan, ha sparato a suo marito, il 54enne Martin, cinque colpi davanti al pappagallo prima di tentare il suicidio. E’ stata dichiarata colpevole di omicidio e sarà condannata il prossimo mese. Tutto questo grazie alla “testimonianza” del pappagallo Bud che nei giorni seguenti l’omicidio continuava a ripetere le ultime parole di Martin, “non sparare”, imitando poi una lite tra marito e moglie. Ad accorgersi di questo è stata l’ex moglie di Martin, Christina Keller, che si preoccupò di Bud dopo la sua morte e si avvicinò all’amato animale.
Subito dopo la morte del 54enne, il pappagallo ha iniziato a ripetere una conversazione animata tra due persone, alterando la sua voce per imitare un uomo e una donna, portando tutti a credere che raccontasse terribilmente l’ultima lite e le ultime parole di Mr Duram, il suo proprietario. La signora Keller ha detto: “Bud sta imitando la voce di Marty e di Glenna. Riconosco due voci diverse che urlano e urlano e finisce sempre con “non sparare”. Questo è stato un po’ diverso, stava urlando e urlando e chiedendo di vivere in un tono che era terrificante. Era orribile, era spaventoso. L’ho sentito più volte e mi ha reso triste, erano queste le ultime parole di Marty”. La registrazione del pappagallo Bud non era inizialmente destinata ad essere resa pubblica, ma dopo che le voci imitate sono servite da testimonianza dell’omicidio, i nastri sono stati liberati.
Anche il pappagallo Bud era rimasto scioccato dall’ultima lite del suo padrone con la moglie culminata con l’omicidio, una sequenza che la bestiola ha memorizzato e ripete ossessivamente con l’ultimo disperato grido del padrone “non sparare”. Pensate sia utile chiamare a testimonianza un animale in questi casi?