Il pianeta Marte non è morto come ci hanno detto

Per molti anni, sin dalle prime esplorazioni robotizzate, ci hanno detto che il pianeta Marte è morto, senza atmosfera, brullo, senza acqua e senza aria. Dalla distanza minima di 57.590.630 chilometri (raggiunta ogni 26 mesi circa) dalla Terra, il pianeta rosso è sempre stato ammirato ed ha sempre attratto l’attenzione di tutti i terrestri, scienziati e non.

Cratere Korolev Marte
Cratere Korolev Marte

Il pianeta Marte è il nostro vicino più prossimo ed è visibile anche ad occhio nudo dalla Terra. Molti film e romanzi hanno raccontato fantastiche avventure ed incontri ravvicinati con i marziani misteriosamente definiti di colore verde, un misterioso volto sembrava capeggiare sul suolo del pianeta Marte a ricordare la presenza di una civiltà aliena sempre negata dalla NASA, anche riferendosi ad un lontano passato. Ma la realtà ogni giorno ci ha presentato qualcosa di completamente diverso con le diverse esplorazioni spaziali ravvicinate e sul suolo marziano. Abbiamo visto misteriose foto di rovine di antiche città, torri, e tracce di esplosioni atomiche, che la NASA ha cercato di occultare o “correggere” per nasconderci la verità su un pianeta che per molti versi è o è stato simile alla Terra. Anche l’ente spaziale europeo ESA ha inviato le proprie sonde per studiare il pianeta Marte ed anche queste ci hanno inviato immagini e suoni del suolo marziano.

Marte
Marte

Molte delle credenze e dei dettami iniziali sul pianeta Marte si sono state via via sgretolate da immagini sempre più ravvicinate e dettagliate del suolo e dell’atmosfera marziana. ESA Mars Express ha individuato la prima acqua sul suolo del pianeta rosso sotto forma di ghiaccio nel gennaio 2004, successivamente è stata trovata anche acqua liquida sotto il polo sud del pianeta e a dicembre 2018 una scoperta colossale: un enorme cratere di 82 km di diametro colmo di ghiaccio di acqua. Si tratta del cratere Korolev che si trova nelle pianure settentrionali di Marte. Il nome del cratere è un omaggio a Korolëv Sergej Pavlovič, noto come il padre della tecnologia spaziale sovietica, scienziato e tecnico astronautico sovietico (Žitomir 1907-Mosca 1966). Fu il principale artefice dei successi spaziali dell’URSS con la realizzazione dei satelliti, delle navicelle e dei vettori impiegati nei programmi Sputnik, Vostok e Voskhod. L’ESA ha confermato la presenza nel cratere di un enorme blocco di ghiaccio perenne di acqua largo 82 km e profondo 2 km, Ben 2.200 chilometri cubi di ghiaccio d’acqua. Il ghiaccio del cratere è protetto dalla topografia e da una tana di aria fredda che lo protegge dagli elementi.

Ma come mai la NASA in tutti questi anni di esplorazioni non ha mai notato questo enorme cratere colmo di ghiaccio d’acqua? O anche questo, come tante altre cose, è stato occultato per qualche misterioso motivo? Dopo tante proteste e supposizioni definite “complottistiche” l’ente spaziale americano ammette finalmente che sì, forse in un lontano passato, è esistita sul pianeta  Marte una evoluta civiltà aliena, c’è una leggera atmosfera, c’è acqua, insomma tutto il contrario di quanto dichiarato per anni.

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