Coronavirus nella brexit inglese

Suona come una esplosione nel buio la notizia che il Coronavirus è libero di circolare e diffondersi nel Regno Unito senza alcuna restrizione o divieto. Brexit anche dal punto di vista sanitario nel Regno Unito visto che il premier inglese Boris Johnson ha deciso che gli inglesi non devono proteggersi dalla infezione del Coronavirus, al contrario di quanto si sta facendo in Europa, e lascia tutto libero, anzi si augura che gran parte dei cittadini di Sua Maestà contraggano l’infezione per potere sviluppare la “immunità di gregge”.

Coronavirus e Boris Johnson
Coronavirus e Boris Johnson

Parole forti e spietate che hanno lasciato attoniti tutti e molte e vibrate proteste si sono levate verso il premier. Boris Johnson oggi ha leggermente ammorbidito la sua posizione dicendo di “consigliare il distanziamento sociale”, cioè evitare “contatti non essenziali”, lavorare da casa se possibile, evitare i viaggi e gli assembramenti di massa, evitare i pub, ristoranti e teatri. Ma ha solo consigliato, nessuna misura restrittiva come da noi, nessuna particolare ordinanza per evitare il contagio. Ed in effetti nel Regno Unito si continua la solita vita di routine, solo il campionato di calcio è stato stoppato, ma solo per “adeguarsi” alle altre federazioni europee e dopo vibranti proteste degli addetti ai lavori. Scuole, università, bar, ristoranti, pub, teatri, cinema, e quant’altro è sinonimo di assembramento di massa sono ancora praticabili, liberi da qualsiasi restrizione.

Molti si chiederanno se Johnson è un pazzo. La risposta arriva da un documento della Public Health England (Phe), l’organismo esecutivo del ministero della Salute britannico che rappresenta in toto la sanità pubblica, nel quale vi sarebbero previsioni catastrofiche per la salute dei sudditi di Sua Maestà. Secondo questo organismo è pressoché certo, dei 68 milioni di abitanti del Regno Unito circa l’80% verrà contagiata da Coronavirus e loro non vogliono bloccare il Paese (come ha fatto l’Italia) perché sono convinti che le misure draconiane sono controproducenti e soprattutto insostenibili a lungo termine: “Dopo due/tre mesi di blocco potrebbe ripresentarsi la stessa emergenza”. Faranno in seguito, a corrente alternata, dei blocchi settoriali in modo da gestire il flusso dei malati senza gravare troppo sulla sanità pubblica.

Ma se si prevede il contagio dell’80% della popolazione significa prevedere molte vittime. A questo riguardo Boris Johnson aveva detto spietatamente che gli inglesi “dovranno abituarsi a perdere molti dei loro cari”! Quante sarebbero le vittime? Secondo la Phe una stima molto ottimistica indicherebbe lo 0,6%, cioè circa 318 mila morti, ma una stima più verosimile porterebbe la percentuale all’1% il che significherebbe almeno 530 mila morti! Per la Phe l’epidemia nel Regno Unito durerà almeno un anno con un rallentamento nei mesi estivi. Sembra surreale, pazzesco, incosciente, spietato, ma sembra che sarà proprio così. Immaginate cosa succederebbe in Italia se non ci fossero delle misure per contenere e contrastare la pandemia da Coronavirus? Quanti morti ci sarebbero, considerata la naturale incoscienza dell’italiano?

Share