Il gigante di Glastonbury: misterioso scheletro di 2,75 metri

Il gigante di Glastonbury, uno scheletro di 2,75 metri, potrebbe essere la prova dell’esistenza dei giganti in epoche recenti, questo fu scoperto nel 1190. In questa data il re Enrico II, che credeva che il leggendario re Artù fosse sepolto in quel luogo, diede ordine di scavare nel terreno tra i due antichi pilastri a forma di piramide a Glastonbury, nel Somerset, in Inghilterra.

Tomba di Re Artù
Tomba di Re Artù

Il gigante di Glastonbury: la scoperta.

Su ordine del re d’Inghilterra Enrico II gli operai hanno scavato per circa 2 metri di profondità ed hanno scoperto una croce con l’iscrizione che dice “HIC JACET SEPULTUS INCLYTUS REX ARTURUS INSULA AVALLONI” (Qui giace sepolto il famoso re Artù nell’isola di Avalon). La scoperta della croce di Glastonbury istigò gli operai a scavare ancora più a fondo e quando scavarono a circa 5 metri in profondità nel terreno, scoprirono una grande bara ricavata dal tronco di una vecchia quercia. È interessante notare che all’interno della bara sono stati trovati resti scheletrici di un uomo alto 2,75 metri! Insieme allo scheletro gigante, nella stessa bara è stato scoperto anche uno scheletro di altezza media, che si presume appartenesse alla regina di Artù, Ginevra. Scheletri alti 2,75 ed oltre sono stati trovati in tutto il mondo e sono stati citati in dettaglio in un famoso libro, “Il mito dell’uomo” di J.P. Robinson.

Re Artù
Re Artù

Il gigante di Glastonbury: tra mito e verità.

Si ritiene che i resti scheletrici ritrovati siano stati sepolti di nuovo nella chiesa circa un secolo dopo, proprio davanti all’altare, alla presenza di re Edoardo I. Da allora, Glastonbury è stata associata alle leggende arturiane. Tuttavia, si è anche ipotizzato che la croce potesse essere stata posta sopra la tomba molto più tardi di quando è stato sepolto effettivamente l’uomo della bara. Il sito di quella che doveva essere la tomba di re Artù e della regina Ginevra è sul terreno dell’ex Abbazia di Glastonbury, Somerset, Regno Unito. Si dice anche che la croce di Glastonbury sia una frode, che è stata posta dai monaci locali nel tentativo di ottenere fama e donazioni dalla nobiltà facendogli credere che fosse la terra in cui riposava la più grande leggenda d’Inghilterra. La croce può essere falsa o meno, ma il gigante di Glastonbury era reale. Nonostante fosse dubbia la scoperta della presunta lapide di Artù, la scoperta dello scheletro gigante non fu contestata poiché il famoso storico Giraldus Cambrensis esaminò personalmente le ossa nel 1194 e le dichiarò autentiche. A conferma di ciò, intorno al 1962-63, il Dr. Ralegh Radford, un archeologo, studiò i resti dell’antico scheletro alto 2,75 metri a seguito di ulteriori scavi del sito e confermò che una figura prominente era stata effettivamente sepolta lì nel periodo in questione.

Gigante di Glastonbury
Gigante di Glastonbury

Che le ossa del gigante di Glastonbury appartengano o meno a Re Artù, la scoperta dello scheletro alto 2,75 ci riporta alla conferma che i giganti esistevano, non sono più una leggenda, e camminavano sulla Terra molti anni fa. Chissà quali altri notevoli reperti giacciono sotto la superficie in attesa di essere portati alla luce… Magari altri reperti che ci raccontano particolari inediti della nostra storia antica, altre testimonianze di quello che fu l’umanità.

 

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