Per l’ennesima volta si è assistito ieri sera all’ennesimo fallimento della Juventus in Champions League, come il remake di un vecchio film mai fuori moda. Eppure, anche stavolta, le condizioni per superare il turno erano alla portata dei bianconeri, il Porto è una buona squadra ma sicuramente superabile, ed invece nulla, come l’anno scorso con il Lione (anche questa squadra abbordabilissima) la Juventus incassa dei goal assurdi e non riesce a rimontare. Di chi è la colpa?

La Juventus in Champions League ha avuto sempre delle prestazioni a volte esaltanti, a volte deludenti, si è passati da vittorie clamorose a disfatte incredibili ed i numeri testimoniano questo trend che sembra oramai infinito. La Juventus in Champions League ha vinto la coppa dalle grandi orecchie in due occasioni, 1984-85 e 1995-96, ha raggiunto la finale altre 7 volte (la penultima nel 2014-15 contro il Barcellona, l’ultima nel 2016-17 contro il Real Madrid) perdendole tutte di cui alcune in modo clamoroso essendo la favorita per la vittoria (vedi Amburgo 1982-83 e Borussia Dortmund 1996-97). Negli ultimi tre anni, con l’innesto di Cristiano Ronaldo, la Juventus in Champions League sperava di arrivare ancora in finale e magari rivincere la coppa alla sua 10° finale, invece è stato un clamoroso flop. Eliminata ai quarti dall’Ajax nel 2018-19, eliminata agli ottavi dal Lione nel 2019-20, eliminata ieri agli ottavi dal Porto per questa stagione 2020-21. Un disastro. Maledizione? Sfortuna? Debolezza? Le “colpe” a volte vengono da lontano e non sempre imputabili alla squadra. I mali attuali della Juventus: dirigenti, allenatore, infortuni, scarso rendimento ed approccio alle partite.
Iniziando dalla responsabilità più alta, i dirigenti, si nota una certa confusione nelle scelte e nella gestione del team. Da un po’ di tempo si nota una certa tendenza al “risparmio” nell’acquisire i giocatori tendendo a privilegiare di più le casse societarie con acquisizioni a parametro zero, cessioni discutibili per arrivare ad una plusvalenza, rinuncia a giocatori validi di ottimo livello e rinuncia all’acquisizione di nuovi giocatori di talento. Cessioni come quelle dei giovani Kean e Coman gridano vendetta, cessioni come quella di Emre Can e Mandzukic risultano inspiegabili perché suggerite ed avallate da un allenatore, Sarri, che ha fatto più danni che altro e che è stato sulla panchina bianconera solo un anno. Le scelte del dg Paratici sembrano cervellotiche e completamente errate visto che ha rinunciato ad acquisti importanti perché giudica la rosa bianconera “completa e competitiva”. Clamoroso l’ultimo caso di Lukaku lasciato all’Inter per cercare di mercanteggiare sul prezzo e sul tipo di acquisizione, altrettanto clamorosi casi che sono venuti a galla riguardano Mbappè e Aaland, erano possibili giocatori bianconeri ed invece sono altrove con i risultati che vediamo.

Altrettanto clamorosa e discutibile è stata la scelta dell’allenatore. Dopo l’allontanamento di Allegri, capace di vincere 5 scudetti di fila e sfidare Barcellona e Real Madrid in due finali di Champions League, la guida tecnica è stata affidata a Sarri per proporre il “bel gioco” che poi non c’è stato e anche lui è stato accantonato. Visto la partecipazione della Juventus in Champions League, ci si aspettava un allenatore di esperienza e capacità ed il nome più gettonato era quello di Pochettino, ma ancora una volta la dirigenza bianconera ha stupito e sorpreso affidando la panchina all’ex grande giocatore Pirlo. Pirlo non è ancora un allenatore, non ha nessuna esperienza, nemmeno a livello giovanile, come si può pensare che riuscirà a fare subito bene alla guida di una Ferrari se non mai guidato neanche una 500? Sta studiando e facendo esperienza sulla pelle della squadra bianconera, ed i risultati si vedono. Pensieri da popolino, da tifosi, di chi mastica un poco di calcio, ma legittimi. Infatti l’allenatore bianconero non ha per niente convinto e non è riuscito ancora a dare un vero gioco alla squadra. La pecca più grande è stata l’approccio alle partite clamorosamente sbagliato in troppe occasioni che sono costati punti in classifica in campionato ed eliminazione in Champions League. Se è vero che in campo ci vanno i giocatori, deve essere il tecnico a gestirne il comportamento e tipo di gioco da proporre, è lui che deve imporre il ritmo e l’approccio e bisogna che si assuma le sue responsabilità, cosa che Pirlo non ha mai fatto. Se possiamo dare una scusante all’allenatore bianconero sono i troppi e continui infortuni di giocatori importanti che ne hanno condizionato le scelte, ma questo non lo scagiona dalle sue colpe e non scagiona la dirigenza che ritiene la rosa “completa e competitiva” senza considerare infortuni, squalifiche, cali di forma e errato utilizzo da parte dell’allenatore.

Con il suo acquisto nell’estate 2018 si pensava che Ronaldo potesse risolvere tutto e portare la Juventus alla vittoria, ma, sebbene i numeri dicono che il portoghese il suo contributo l’ha dato alla grande (ben 92 goal in 118 partite, 47 goal nelle ultime 48 partite, attuale capocannoniere con 20 goal), dall’altra parte si ha conferma che un solo giocatore non può risolvere tutto con la bacchetta magica, in una orchestra non basta avere un grande primo violino, bisogna che questi sia accompagnato adeguatamente dagli altri musicisti di valore adeguato al primo violino. Così non è stato. Nella Juventus da qualche anno a questa parte è mancato un vero centravanti che spalleggi Ronaldo, un Benzema, un Lukaku, un centravanti che faccia a “sportellate” con i difensori creando spazio al fuoriclasse portoghese altrimenti affrontato e circondato da 3-4 difensori. Sono mancati schemi di gioco adeguati atti a sfruttare le enormi capacità realizzative del portoghese. Manca una valida alternativa ad Alex Sandro sulla sinistra, pecche anche in mezzo al campo con la mancanza di un vero regista, mancanze sopperite con soluzioni di ripiego, adattando un fuori ruolo o ricorrendo ad un ragazzo della Under 23. Era ed è evidente a tutti, eccetto alla dirigenza bianconera che giudica “completa e competitiva” la rosa. Adesso è arrivato (in prestito!) Morata come centravanti, basterà? Verrà riscattato?
Anche per questa stagione i tifosi bianconeri masticano amaro per il comportamento della Juventus in Champions League, ma anche in campionato le cose non vanno troppo bene con ben 10 punti in meno dall’Inter capolista (anche se con una partita in meno), sarà difficile riuscire a rimontare e lottare per il 10° titolo di fila, mentre ci si dovrà concentrare adeguatamente per la finale di Coppa Italia contro la splendida Atalanta.