Göbekli Tepe un mistero dal 12000 a.C.

Uno dei misteri archeologici più affascinanti ed insoluti è senza dubbio l’antico insediamento di Göbekli Tepe, un sito archeologico del fine mesolitico. Göbekli Tepe è un sito archeologico, situato a circa 18 km a nordest dalla città di Şanlıurfa nell’odierna Turchia, presso il confine con la Siria, dove, tra l’altro, è stato rinvenuto il più antico esempio di tempio in pietra mai scoperto, risalente minimo al 11600 a.C. circa, ma si suppone sia ancora più antico in quanto la datazione al carbonio-14 è stata fatta sullo stucco organico che ricopre alcuni muri del sito archeologico, ma che potrebbe anche essere stato applicato, o riapplicato, in altro momento successivo, anche a grande distanza di tempo dalla sua primordiale edificazione.

Göbekli Tepe 1
Göbekli Tepe 1

Il sito si trova su una collina artificiale alta circa 15 metri e con un diametro di circa 300 metri, vicino alla pianura di Harran, ed il complesso di templi che qui sono stati costruiti risalgono addirittura a molto prima della Grande Piramide, 6000 anni prima che Stonehenge prendesse forma, oltre 3000 anni prima di Çatalhöyük in Anatolia, Turchia, considerato fino alla scoperta di Göbekli Tepe uno degli insediamenti più antichi della storia (dal 7400 al 5700 a.C.). La civiltà che sembra aver costruito le rovine di Göbekli Tepe è stata definita “la Roma dell’Era Glaciale”, un gruppo di cacciatori e raccoglitori dalla raffinata cultura religiosa, architettonica e sociale. Gli scavi hanno riportato alla luce un santuario monumentale megalitico, quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre 10 tonnellate ciascuno, simboleggianti probabilmente assemblee di uomini. Sono state rinvenute anche 40 pietre a forma di T, alte ben 3 metri, raffiguranti diverse specie animali, ed altre ritraenti forme falliche, forse risalenti ad epoche successive, probabilmente sumere e mesopotamiche.  Oltre alle pietre sono presenti sculture isolate, in argilla, molto rovinate dal tempo, che rappresentano probabilmente un cinghiale o una volpe.

Göbekli Tepe 2
Göbekli Tepe 2

Le raffigurazioni di animali hanno permesso di ipotizzare un culto di tipo sciamanico, non molto diverso da quelli presenti nelle culture sumera e mesopotamiche. Lo studio degli strati di detriti accumulati sul fondo del lago di Van in Anatolia ha prodotto importanti informazioni sui cambiamenti climatici del periodo, individuando una consistente crescita della temperatura nella zona intorno al 9500 a.C. I resti di pollini presenti nei sedimenti hanno permesso di ricostruire una flora composta da querce, ginepri e mandorli. Nessuna traccia di piante o animali domestici è stata tuttavia rinvenuta negli scavi, e mancano inoltre resti di abitazioni. A circa 4 metri di profondità, ossia ad un livello corrispondente a quello della costruzione del santuario, sono stati rinvenute tracce di strumenti in pietra (raschiatoi e punte per frecce), insieme ad ossa di animali selvatici come gazzelle e lepri, semi di piante selvatiche e legno carbonizzato, che testimoniano la presenza in questo periodo di un insediamento stabile.

Misteriosamente ed improvvisamente l’insediamento di Göbekli Tepe fu abbandonato e sepolto con cumuli di terra trasportati in loco di proposito intorno all’ 8000 a.C. Perché? Cosa è successo? Perché abbandonare il sito? E, soprattutto, perché seppellirlo? Forse un radicale cambiamento climatico ha imposto una migrazione, ma seppellire il tutto non è spiegabile, fa presuppore che il luogo era stato dichiarato “maledetto”, un luogo dove per secoli sono stati effettuati culti sciamanici. Più l’uomo scava nella terra e nelle nebbie del tempo, più scopre che la civiltà umana è molto più antica di quello che raccontano i libri di storia e che quegli uomini avevano delle capacità incredibili ed impensabili.

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